5 APRILE 2024
Il meccanico nello spazio
INTRODUZIONE (dialogo)
Ti va se ti racconto una storia ?
> uuuuh si dai ! <
C’erano una giovane fanciulla ed un gruppo di nani, mi pare fossero 7, tutti sopra la fanciulla.
> e no eh ? Che cavolo ! <
allora li metto sotto ? la fanciulla sta sopra e i nani sotto ?
> smettila che ci censurano e ci multano ! <
Va bene. Allora i nani camminavano nel bosco tutti soli, lontanissimi dalla fanciulla e cantavano:
“Aaaaa Ooooooo” “Aaaaa Ooooooo” “Ao Ao…”
> e che erano ? di Roma ? E daje su ! famo le cose a modo <
Ma mi pareva che uno dei sette si chiamasse Romolo…
> bastaaaa ! <
Allora erano sardi ! “a i oooooo”
> se non la smetti coi nani nazionali e le fanciulle avvenenti disabbigliate il Direttivo ci caccia fuori ! <
Va bene riproviamo.
Spazio ! Ultima frontiera…
> molto meglio, ma ancora non ci siamo. <
Spazio….1999 !
> si “bona Ugo ! “ fresche le uova. <
Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana…
> nemmeno, è troppo lontana <
Pubblico esigente oggi eh ?
C’erano un francese, un tedesco, un italiano…
> no via, ma per favore <
C’erano un nano, un elfo, un uomo…
> per l’amor d’iddio ! e magari la Compagnia della Schiacciata, il Fornaio bianco e tutta la cricca S.d.A. <
> Non se ne può più. <
Intanto per cominciare la Compagnia era dell’Anello, Bianco era lo Stregone e il corriere SDA non c’entra nulla con Tolkien.
Comunque stai tranquillo, non ci sarà nessun fornaio o malvagio stregone ma posso garantirti che ci sarà un personaggio mooooolto più cattivo.
Vedrai.
Vediamo se così ti piace:
C’erano il capitano, il pilota, il meccanico, il soldato (fratello del pilota) e l’esploratrice.
> eccoci ! Ci siamo, vai ! <
PROLOGO
Spazio profondo intergalattico.
Nave spaziale: Nemesis
in rotta verso la Terra (forse),
Membri equipaggio: 5 in ibernazione
e….
“Nello spazio nessuno può sentirti urlare.”
SCENA I
Il computer di bordo aziona anzi tempo il risveglio dell’equipaggio. Appena ripresi i sensi si percepisce chiaramente che qualcosa non va. Un cadavere umano è accasciato al suolo nella stanza, il computer segnala numerosi danni, l’allarme rosso è attivo così come il supporto vitale e illuminazione di emergenza.
Ad una prima verifica della stanza le paratie e le porte presentano scalfitture (ebbene si…con la doppia), spaccature e segni profondi come fossero artigliate….nel metallo…
Con un coordinamento ed una prontezza da manuale dei “potenti e fetenti” Marines, i nostri eroi nel rispetto del cliché dei migliori film Horror e dello spirito di fratellanza della squadra decidono di andare….ognuno per i suoi venti ! (È così il problema dell’Alfa Leader lo hanno risolto.)
Il capitano in direzione della poppa verso il motore centrale.
Il pilota scortato da suo fratello minore (il soldato) verso la prua.
L’esploratrice, in succinta tuta tecnica ed armata fino ai denti con doppi fucili, verso il motore di tribordo con una netta sensazione di essere “seguita ed osservata”.
Il meccanico scomparso improvvisamente…
Si sentono rumori ovunque e suoni strani, tutto risulta sozzo di una sostanza verdastra acida. È chiara subito a tutti i membri della squadra la presenza di intrusi (meglio detti Alien senza licenza/patente). L’imperativo quindi è non fare rumore per non attirarseli addosso e come in un noto fumetto italiano si muovono rapidi ma “quatt ! quatt !” e “zitt ! zitt !”
Le intenzioni dell’equipaggio sono eroiche oltre ogni limite, cristalline; temerariamente puntano compatti negli intenti a risolvere in breve tempo la crisi.
Si dicono: “state sereni”, “andrà tutto bene”.
Comunque vada sarà un successo…
Il capitano è in fuga da panico. Fregandosene di andare in plancia a verificare la navigazione, è deciso ad abbandonare il comando dando sfogo alle sue vere passioni: fare l’ingegnere meccanico (almeno in questi ultimi minuti prima di morire dopo una vita di doveri).
La “banda fratelli” è in cerca del mitico bar di prora con cameriere e barriste. Complottano per organizzare un festino a base di alcol e droghe sintetiche. (Visto che deve finire che festa sia !)
L’esploratrice, ricca ex modella snob, con questa banda di vigliacchi non vuole averci a che fare. Nella sua testa pensa “mi hanno mandato qui a far da balia a questi bambocci”. E corre in cerca della sala comunicazioni per lanciare il segnale e poi fuggire da sola in una delle capsule di salvataggio.
Il meccanico….beh….il meccanico è il classico sordido individuo psicopatico mascherato da persona per bene che c’è in tutte le storie. È il caos, è il Joker, è il Montgomery Burns della situazione…non ha un piano perché ogni piano va bene se improntato al male. E se non lo è lo adatta allo scopo. Un genio del male che segue di nascosto la modella oramai sola e quindi preda facile (così pensa lui).
SCENA II
Tutti allegramente in viaggio, ognuno con i suoi intenti e convinti della vittoria, oltre che della brevità della loro esperienza, ignorano la minaccia che esplode improvvisamente in tutto il suo terrore (perché è impossibile non far rumore in questo gioco !):
Il capitano, lungo il tragitto che passa dall’infermeria, respinge le avance della procace OSS, di lui storicamente innamorata, che reagisce male quando lui la ignora per andare a giocare con i motori. “Mi respinge anche in questi ultimi istanti di vita per andare a giocare” (pensa lei e…come non capire lui).
(William Congreve nella tragedia “la sposa in lutto” scrive:
“Il paradiso non conosce ira pari all’amore trasformato in odio ed inferno non conosce furia pari a quella di una donna disprezzata”)
Un’immagine però vale mille parole:
(ma guarda te l’odio e la rabbia come trasformano….ma gli intrusi saranno umani incazzati ?)
Contaminato ed un po’ acciaccato il nostro eroe riesce, con qualche lancio di dado e parolaccia (i proiettili non vanno…), a fuggire.
Al festino del pilota e del soldato, attrezzato presso la sala Nido perché il bar era distrutto, si imbucano gli “intrusi” (mai qualificazione fu più azzeccata di questa) attirati dal rumore e dalle secrezioni acide di cui i due erano cosparsi. Finisce in rissa nel peggiore dei modi, spogliandosi delle inutili armi i due fratelli, incuranti delle contaminazioni, affrontano a mani nude gli alieni adulti sopraffacendoli (Chuck Norris spostati !).
A tribordo l’ultima goccia di sanità mentale del meccanico viene messa definitivamente ko. Una botta diretta al cervello avrebbe fatto meno danni.
Alla sua visione si paventa l’esploratrice, “di cotanta abbondanza” e completamente nuda, spogliatasi per ripulirsi dalle pericolose secrezioni aliene di cui si era macchiata nel suo peregrinare a vuoto….Intollerabile per lei sporcarsi la splendida tuta ed il corpo perfetto.
Si getta famelico ed infoiato come un mandrillo su di lei, lei lo colpisce duro (gli avrebbe sparato ma le regole non lo permettono !) dandogli del pazzo (mai dare del pazzo ad un pazzo) e scappa, lasciando i vestiti ma afferrando le pistole, lungo i corridoi. Lo semina, ma nel correre nuda e senza meta entra nella stanza della OSS oramai completamente in preda al dolore amoroso ed inferocita.
Alla vista di un’altra donna nuda e bellissima e per di più del gruppo ufficiali vicini al capitano…. è scontro totale.
Lo lotta è impari, le traiettorie dei proiettili delle armi della super top modella sono come quelle delle banane, schianta tutti i colpi sulle paratie (maledetto dado ! nemmeno l’avessero piombato).
Con le armi scariche al grido “OSS della malora impara a gestire le delusioni amorose o stanne alla larga !” si scaglia a mani (anche quelle) nude su di lei. I danni fatti non bastano mai (e maledette anche le carte alieno !) e quelli tollerati sono terminati.
Quando tutto sembra perduto ecco giungere un inaspettato soccorso. Il Soldato appare sulla porta come l’acqua per un assetato.
La OSS, di fresca delusione, alla visione del maschio eroe rude, muscoloso, dallo sguardo intenso e cosparso di secrezioni aliene resta pietrificata per la cotanta attrazione….(si dimentica presto eh ?)
E’ la sua fine, il nostro Chuck Norris di serata pone termine alle sue sofferenze emotive (la uccide non fatevi idee di altro tipo).
SCENA III
È fatta !
Adesso senza più ostacoli ognuno può dar sfogo alle sue pulsioni, si concedono pure quella che prima era l’impossibile idea di farla franca riparando la nave o fuggendo dalle capsule di salvataggio (così pensano).
Ma il meccanico…..beh c’è anche il meccanico a bordo.
Ormai mentalmente perso e compromesso corre alle capsule ma…..sono bloccate !
Un urlo tremendo di rabbia, quasi inumano, squassa e percorre tutta la nave. Si gela il sangue di tutto l’equipaggio e finanche quello acido degli intrusi.
EPILOGO
Oramai sopraffatto dal delirio, consumato dalla paranoia e dalla follia, senza alcuna via di fuga, deriso dalla desiderata modella, ma sopratutto stanco dall’avergli fatto durare la partita 4 ore e passa e dall’avergli soffiato via il raggiungimento del suo perfido obbiettivo, manco a dirlo, “corporativo” (sono molto più biechi rispetto ai “personali”)….ha un nuovo scopo:
“maledetti loro ed i loro obbiettivi,
maledetti loro che ci mettono un ora a decidere le azioni,
morte a chi gioca German su un American,
morte a chi non va di pancia nelle decisioni (non alla toilette),
maledetti coloro che non ascoltano le regole o che se le dimenticano !
Vendetta tremenda Vendetta !
Giù io giù tutti.
BU-AH-AH-AH-AH-AH ! “
La sua risata satanica risuona dall’interno della nave allo spazio più profondo pochi istanti prima del bagliore silenzioso ed accecante dell’esplosione finale della Nemesis.
MORALE:
Nello spazio è vero e scientificamente provato che nessuno può sentirti urlare, ma puoi sentire la risata del Meccanico.
THE PLAYERS:
Pilota: Federico
Soldato: Lorenzo
Capitano: Rita
Esploratore: io (David)
Meccanico: Thomas